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11/03/2005 12:34,
[62.94.171.35]
Ciao ragassuoli, sapete niente per quanto riguarda i lords of the new church?Ci sono voci che ritornino in circolazione....??!!
www.mudlarks.com
stay tuned 4 more r'n'r
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Risposta a #4313
11/03/2005 12:54,
[81.174.7.240]
Nel contributo #4313 ALe ha scritto:
Ciao ragassuoli, sapete niente per quanto riguarda i lords of the new church?Ci sono voci che ritornino in circolazione....??!!
I Lords sono già in circolazione (hanno fatto anche un bel concerto a Milano pochi anni fa).
Puoi guardare sul loro sito per aggiornamenti su concerti e su nuove produzioni.
Ovviamente il cantante originale (Stiv Bator) non c'e' più per ovvie ragioni....
Risposta a #4314
28/01/2006 21:09,
[83.211.129.155]
Nel contributo #4314 Eric ha scritto:
I Lords sono già in circolazione (hanno fatto anche un bel concerto a Milano pochi anni fa).
Puoi guardare sul loro sito per aggiornamenti su concerti e su nuove produzioni.
Ovviamente il cantante originale (Stiv Bator) non c'e' più per ovvie ragioni....
si li abbiamo visti anche a padova, ma adesso non suonano piu.
Mah.
14/06/2005 20:20,
Marco
[80.181.246.116]
Dopo il primo album c'e' stata la perdita totale di creativita' non per il fatto che escono pochi cd ma perche' non hanno piu' nulla da dire. Dal 1° cd solo penosi tentativi.
Parere personale si intende......
PS: ah, dal vivo li ho visti diverse volte anche nel '95 a Strasburgo, 1° concerto europeo, e sono quasi ridicoli.......(e sono stati il mio gruppo preferito)
Parere personale si intende......
PS: ah, dal vivo li ho visti diverse volte anche nel '95 a Strasburgo, 1° concerto europeo, e sono quasi ridicoli.......(e sono stati il mio gruppo preferito)
Da un comunicato stampa
28/10/2004 11:23,
[81.174.5.108]
Nel 1977 dalle colonne del New Musical Express, in piena esplosione punk,il nome di un duo italiano che suona "rock sintetico" viene accostato aquello dei Velvet Underground. Già questa circostanza, in un quadro internazionalein cui l'Italia delle avanguardie musicali non ha mai brillato per il prestigiodei suoi nomi, può essere di per sé un valido motivo per approfondire levicende di Maurizio Arcieri e di Christina MoserI Krisma (originariamente Chrisma, da "Chris" e "Ma", ovvero la sintesidei loro due nomi) nascono nel 1976. Maurizio Arcieri ha 31 anni e ha allespalle un passato di rilievo nel panorama del rock italiano degli anni 60,prima come leader della mod band "New Dada", che ha potuto fregiarsi dell'onoredi suonare di spalla ai Beatles nel corso del loro tour italiano, e poicome solista fino all'inizio degli anni 70; Christina Moser è una sua giovanee avvenente fan, che diventerà di lì a poco sua moglie, nonché sua alterego vocale.L'esordio dei coniugi Arcieri avviene con il trasferimento a Londra, la collaborazione con il nuovo Direttore Artistico della Polygram, Nico Papathanassiou, e con suo fratello, il celebre compositore Vangelis, producono il singolo "Amore".
La metropoli che stava per conoscere l'esplosione di band come i Sex Pistols,gli Ultravox e gli Stranglers, non impiega molto a suggestionare Maurizioe Christina, che nel 1977 danno alle stampe il loro primo album, ChineseRestaurant, anticipato dal lascivo tango elettronico "Lola": l'intero albumè cantato in inglese, a conferma dell'ambizioso respiro internazionale chei Chrisma intendono dare alla loro musica. L'impatto è assai efficace: il"look" smaccatamente punk, con tanto di spille da balia conficcate in viso,i capelli ossigenati e gli abiti sciatti in grigio nero, ma soprattuttoil rock elettronico delle nove tracce creano un autentico scompiglio frail pubblico italiano "musicalmente evoluto" e ancora ebbro di progressiverock. Proprio durante movimentato tour promozionale del disco, nel qualeuna vasta platea iper-politicizzata matura l'idea che i Chrisma siano deiprovocatori destroidi intenti a suonare musica marziale, Maurizio si amputaun dito con un rasoio nel bel mezzo di un concerto.
Al di là della cronaca spiccia, non possiamo dimenticare che l'album contienedelle autentiche perle del nascente nuovo art-rock, quali la psicogena "BlackSilk Stocking", il monocorde mantra sintetico di "C-Rock", l'ossessiva "WhatFor" e l'esplicito tributo che Maurizio regala ai suoi maestri con "ThankYou", nella quale vengono elencati, fra gli altri, i nomi di Iggy Pop, diMick Jagger, dei Roxy Music e di "... everyone else we have forgotten inwords but not in thoughts...". Non è per nulla azzardato accostare ChineseRestaurant, che a onor del vero contiene anche qualche ingenuità, ai piùriusciti debut album che le nuove leve britanniche proposero proprio nel1977.
Il perdurante e volontario esilio in quel di Londra regala i suoi fruttipiù copiosi nel 1979, l'anno di Hibernation, che risulterà essere il lorocapolavoro, sia pur non assecondato da un elevato numero di vendite. L'oltraggiosoclip della sexy "Aurora B", che immortala i due intenti in simulazioni erotichee in un inquietante finto suicidio, la copertina di un argento sfavillanteche raffigura Christina e Maurizio in oblique posture, il vinile anch'essoargenteo altro non sono che gli accattivanti involucri di presentazioneche racchiudono la più riuscita esperienza di rock elettronico che l'Italiaabbia mai conosciuto. L'album è ancora prodotto da Nico Papathanassiou,ed è la sintesi di algide esperienze melodiche attigue ai Kraftwerk piùromantici, caricate però dai vocalizzi sexy di Christina ("Aurora B", "WeR", "Lover"), e di stringati rock after punk dalle forti tinte metropolitane("Gott Gott Electron", "So You Don't"). Una citazione a parte merita lamemorabile cavalcata sintetica "Vetra Platz", nella quale si descrive lavita che si snoda in un celebre parco di Milano (i giardini di Piazza Vetra,appunto) che di giorno è luogo per famiglie e per monotoni "via vai" digente indaffarata, mentre di notte diviene un oscuro ricettacolo d'emarginazione.
Il disco, pur non confermando le vendite del precedente, ottiene un lusinghieroriscontro di critica sia in Italia che nel resto dell'Europa, Inghilterrainclusa, e crea i presupposti per la definitiva consacrazione commercialeche avviene nel 1980 con Cathode Mamma e in particolare con il singolo "ManyKisses", un'accattivante e orecchiabile canzone elettropop impreziositada arrangiamenti che posizionano ancora una volta i Krisma (fu qui che ilnome assunse con l'iniziale "k" la sua connotazione definitiva) all'avanguardiaper sonorità e attitudini all'esplorazione unite alla fruibilità. CathodeMamma si libera decisamente delle atmosfere plumbeo-metropolitane di Hibernationper virare verso un synth-pop frizzante e accessibile, avvalendosi dell'autorevolecollaborazione in pianta stabile di quell'Hans Zimmer che fu già a fiancodi Ultravox e di Buggles, e che poi divenne ambitissimo compositore di colonnesonore (la soundtrack del disneyano "Re Leone" lo ha portato persino a vincerel'Oscar). Da non sottovalutare anche l'azzeccato approccio "multimediale"presente sia nei testi che nell'artwork, a testimonianza che ancora unavolta, primi in Italia, i Krisma comprendono l'importanza dell'accoppiatanuova tecnologia-media, concepiti come imprescindibile veicolo di diffusionedella nuova musica pop. Per attribuire a questo disco il suo giusto pesospecifico, ci basti pensare a tutti gli album di synth-pop che in quellostesso anno furoreggiavano in Gran Bretagna: Cathode Mamma è frutto di unatrasformazione artistica iniziata nel 1977 da un gruppo europeo che si muoveall'interno del suo tempo, e non certo uno dei tanti prodotti del provincialismoitalico basato sull'imitazione dei modelli stranieri, che è il fenomenocaratterizzante della maggior parte della scena nostrana dai tempi del beata oggi, e che in particolare negli anni 80 ha la sua (spesso) nefasta espressionenella cosiddetta "Italian Disco".
Nel 1981 i Krisma rompono con la Polygram e firmano un contratto con laCgd che, in virtù delle considerazioni sin qui fatte circa le potenzialitàartistiche della band e per i lusinghieri riscontri di pubblico sin quiriscossi, investe parecchi soldi per la realizzazione e per la promozionedel nuovo disco, Clandestine Anticipation, che uscirà nel 1982.E' probabile che i discografici della Cgd non avessero fatto i conti conl'eclettismo di Arcieri, che sfrutta l'opportunità concessagli non già persfornare un disco di "easy listening", ma per dar fondo alle sue pulsionipiù audacemente sperimentali. Così, in un contesto nel quale vengono prodottidue stupendi quanto costosi videoclip, "Miami" e "Samora Club", che gliaficionados della trasmissione televisiva "Mister Fantasy", condotta daCarlo Massarini, non potranno non ricordare, e un artwork di copertina ideatodal re della grafica Mauro Convertino, il nuovo disco è una vigorosa escursionenella techno elettronica più estrema e ipnotica, suffragata da linee vocalidi chiara matrice dark. L'ambizioso progetto, ha ottenuto importanti e meritaticonsensi di critica (l'afro elettronica di "Miami" raggiunge vette di dinamicasonora e di ritmica elettronica che stupiscono ancora oggi), da quel momentoin poi, i Krisma rientreranno fra i cosiddetti "artisti di culto". Il 1982è anche l'anno del trasferimento a New York, città nella quale il duo sidedica all'incisione dell'album che uscirà l'anno seguente, Nothing To DoWith The Dog il cui omonimo 12" esce in America nientemeno che per l'etichettaAtlantic, contemporaneamente a una riedizione, sempre su disco mix, delglorioso hit single "Many Kisses". Il disco è suonato per intero con unapiccola tastiera Casio, riadattata allo scopo da Maurizio, e i testi sonoscritti in collaborazione con Arto Lindsay.
La storia seguente vede i Nostri alle prese con diversi programmi televisivi,a cominciare dalle assidue partecipazioni alle trasmissioni di Red Ronnie,da sempre loro accanito sostenitore al punto da volere, nel 1986, il riuscitotormentone elettronico del brano "Be Bop" come sigla della sua popolarissimatrasmissione "Be Bop A Lula" contenuto nell'album Iceberg.
L'ultimo disco è edito nel 1989 e s'intitola Non Ho Denaro: interamentecantato in italiano, l'avventura artistica dei Krisma non termina affattoqui, andando a focalizzarsi verso il loro secondo grande amore, la televisione:la "Mamma Catodica", appunto. Per molti anni lavorano e collaborano alletrasmissioni di Raitre "Pubblimania", "Fuori Orario", "Blob", "Sat Sat",trovandosi così a essere parte attiva in quelli che sono fra i più importantinuovi format di comunicazione televisiva: l'avanguardia musicale che diventaavanguardia mediatica, e che ha il suo coronamento in "KrismaTv", la loroemittente satellitare che tuttora trasmette da Eutelsat.
Gli anni recenti hanno conosciuto un sorprendente nuovo interesse per levicende dei Krisma: Maurizio, si cimenta tuttora, instancabile, in folgorantidj set e in improvvisazioni di laptop in varie discoteche (Cocoricò di Riccionein primis), e i Subsonica li hanno voluti con loro per il brano "Nuova Ossessione",secondo singolo del loro fortunato album "Amorematico". Nel 2001, a marginedi un inedito singolo dal titolo "Kara", esce una raccolta dei loro successiinteramente reinterpretati. Alcune voci danno i Krisma oggi in studio, prontia sfornare un nuovo e, pare promettano, sconvolgente techno-disco,per noicomunque i nomi di Maurizio Arcieri e di Christina Moser sono già scolpitifra quelli importanti di una stagione musicale davvero innovativa, iniziataper loro nel 1977 e non ancora finita.
Ultimamente Maurizio ha collaborato al nuovo album di Franco Battiato, al primo posto in classifica da settimane componendo le musiche di diverse canzoni.
La metropoli che stava per conoscere l'esplosione di band come i Sex Pistols,gli Ultravox e gli Stranglers, non impiega molto a suggestionare Maurizioe Christina, che nel 1977 danno alle stampe il loro primo album, ChineseRestaurant, anticipato dal lascivo tango elettronico "Lola": l'intero albumè cantato in inglese, a conferma dell'ambizioso respiro internazionale chei Chrisma intendono dare alla loro musica. L'impatto è assai efficace: il"look" smaccatamente punk, con tanto di spille da balia conficcate in viso,i capelli ossigenati e gli abiti sciatti in grigio nero, ma soprattuttoil rock elettronico delle nove tracce creano un autentico scompiglio frail pubblico italiano "musicalmente evoluto" e ancora ebbro di progressiverock. Proprio durante movimentato tour promozionale del disco, nel qualeuna vasta platea iper-politicizzata matura l'idea che i Chrisma siano deiprovocatori destroidi intenti a suonare musica marziale, Maurizio si amputaun dito con un rasoio nel bel mezzo di un concerto.
Al di là della cronaca spiccia, non possiamo dimenticare che l'album contienedelle autentiche perle del nascente nuovo art-rock, quali la psicogena "BlackSilk Stocking", il monocorde mantra sintetico di "C-Rock", l'ossessiva "WhatFor" e l'esplicito tributo che Maurizio regala ai suoi maestri con "ThankYou", nella quale vengono elencati, fra gli altri, i nomi di Iggy Pop, diMick Jagger, dei Roxy Music e di "... everyone else we have forgotten inwords but not in thoughts...". Non è per nulla azzardato accostare ChineseRestaurant, che a onor del vero contiene anche qualche ingenuità, ai piùriusciti debut album che le nuove leve britanniche proposero proprio nel1977.
Il perdurante e volontario esilio in quel di Londra regala i suoi fruttipiù copiosi nel 1979, l'anno di Hibernation, che risulterà essere il lorocapolavoro, sia pur non assecondato da un elevato numero di vendite. L'oltraggiosoclip della sexy "Aurora B", che immortala i due intenti in simulazioni erotichee in un inquietante finto suicidio, la copertina di un argento sfavillanteche raffigura Christina e Maurizio in oblique posture, il vinile anch'essoargenteo altro non sono che gli accattivanti involucri di presentazioneche racchiudono la più riuscita esperienza di rock elettronico che l'Italiaabbia mai conosciuto. L'album è ancora prodotto da Nico Papathanassiou,ed è la sintesi di algide esperienze melodiche attigue ai Kraftwerk piùromantici, caricate però dai vocalizzi sexy di Christina ("Aurora B", "WeR", "Lover"), e di stringati rock after punk dalle forti tinte metropolitane("Gott Gott Electron", "So You Don't"). Una citazione a parte merita lamemorabile cavalcata sintetica "Vetra Platz", nella quale si descrive lavita che si snoda in un celebre parco di Milano (i giardini di Piazza Vetra,appunto) che di giorno è luogo per famiglie e per monotoni "via vai" digente indaffarata, mentre di notte diviene un oscuro ricettacolo d'emarginazione.
Il disco, pur non confermando le vendite del precedente, ottiene un lusinghieroriscontro di critica sia in Italia che nel resto dell'Europa, Inghilterrainclusa, e crea i presupposti per la definitiva consacrazione commercialeche avviene nel 1980 con Cathode Mamma e in particolare con il singolo "ManyKisses", un'accattivante e orecchiabile canzone elettropop impreziositada arrangiamenti che posizionano ancora una volta i Krisma (fu qui che ilnome assunse con l'iniziale "k" la sua connotazione definitiva) all'avanguardiaper sonorità e attitudini all'esplorazione unite alla fruibilità. CathodeMamma si libera decisamente delle atmosfere plumbeo-metropolitane di Hibernationper virare verso un synth-pop frizzante e accessibile, avvalendosi dell'autorevolecollaborazione in pianta stabile di quell'Hans Zimmer che fu già a fiancodi Ultravox e di Buggles, e che poi divenne ambitissimo compositore di colonnesonore (la soundtrack del disneyano "Re Leone" lo ha portato persino a vincerel'Oscar). Da non sottovalutare anche l'azzeccato approccio "multimediale"presente sia nei testi che nell'artwork, a testimonianza che ancora unavolta, primi in Italia, i Krisma comprendono l'importanza dell'accoppiatanuova tecnologia-media, concepiti come imprescindibile veicolo di diffusionedella nuova musica pop. Per attribuire a questo disco il suo giusto pesospecifico, ci basti pensare a tutti gli album di synth-pop che in quellostesso anno furoreggiavano in Gran Bretagna: Cathode Mamma è frutto di unatrasformazione artistica iniziata nel 1977 da un gruppo europeo che si muoveall'interno del suo tempo, e non certo uno dei tanti prodotti del provincialismoitalico basato sull'imitazione dei modelli stranieri, che è il fenomenocaratterizzante della maggior parte della scena nostrana dai tempi del beata oggi, e che in particolare negli anni 80 ha la sua (spesso) nefasta espressionenella cosiddetta "Italian Disco".
Nel 1981 i Krisma rompono con la Polygram e firmano un contratto con laCgd che, in virtù delle considerazioni sin qui fatte circa le potenzialitàartistiche della band e per i lusinghieri riscontri di pubblico sin quiriscossi, investe parecchi soldi per la realizzazione e per la promozionedel nuovo disco, Clandestine Anticipation, che uscirà nel 1982.E' probabile che i discografici della Cgd non avessero fatto i conti conl'eclettismo di Arcieri, che sfrutta l'opportunità concessagli non già persfornare un disco di "easy listening", ma per dar fondo alle sue pulsionipiù audacemente sperimentali. Così, in un contesto nel quale vengono prodottidue stupendi quanto costosi videoclip, "Miami" e "Samora Club", che gliaficionados della trasmissione televisiva "Mister Fantasy", condotta daCarlo Massarini, non potranno non ricordare, e un artwork di copertina ideatodal re della grafica Mauro Convertino, il nuovo disco è una vigorosa escursionenella techno elettronica più estrema e ipnotica, suffragata da linee vocalidi chiara matrice dark. L'ambizioso progetto, ha ottenuto importanti e meritaticonsensi di critica (l'afro elettronica di "Miami" raggiunge vette di dinamicasonora e di ritmica elettronica che stupiscono ancora oggi), da quel momentoin poi, i Krisma rientreranno fra i cosiddetti "artisti di culto". Il 1982è anche l'anno del trasferimento a New York, città nella quale il duo sidedica all'incisione dell'album che uscirà l'anno seguente, Nothing To DoWith The Dog il cui omonimo 12" esce in America nientemeno che per l'etichettaAtlantic, contemporaneamente a una riedizione, sempre su disco mix, delglorioso hit single "Many Kisses". Il disco è suonato per intero con unapiccola tastiera Casio, riadattata allo scopo da Maurizio, e i testi sonoscritti in collaborazione con Arto Lindsay.
La storia seguente vede i Nostri alle prese con diversi programmi televisivi,a cominciare dalle assidue partecipazioni alle trasmissioni di Red Ronnie,da sempre loro accanito sostenitore al punto da volere, nel 1986, il riuscitotormentone elettronico del brano "Be Bop" come sigla della sua popolarissimatrasmissione "Be Bop A Lula" contenuto nell'album Iceberg.
L'ultimo disco è edito nel 1989 e s'intitola Non Ho Denaro: interamentecantato in italiano, l'avventura artistica dei Krisma non termina affattoqui, andando a focalizzarsi verso il loro secondo grande amore, la televisione:la "Mamma Catodica", appunto. Per molti anni lavorano e collaborano alletrasmissioni di Raitre "Pubblimania", "Fuori Orario", "Blob", "Sat Sat",trovandosi così a essere parte attiva in quelli che sono fra i più importantinuovi format di comunicazione televisiva: l'avanguardia musicale che diventaavanguardia mediatica, e che ha il suo coronamento in "KrismaTv", la loroemittente satellitare che tuttora trasmette da Eutelsat.
Gli anni recenti hanno conosciuto un sorprendente nuovo interesse per levicende dei Krisma: Maurizio, si cimenta tuttora, instancabile, in folgorantidj set e in improvvisazioni di laptop in varie discoteche (Cocoricò di Riccionein primis), e i Subsonica li hanno voluti con loro per il brano "Nuova Ossessione",secondo singolo del loro fortunato album "Amorematico". Nel 2001, a marginedi un inedito singolo dal titolo "Kara", esce una raccolta dei loro successiinteramente reinterpretati. Alcune voci danno i Krisma oggi in studio, prontia sfornare un nuovo e, pare promettano, sconvolgente techno-disco,per noicomunque i nomi di Maurizio Arcieri e di Christina Moser sono già scolpitifra quelli importanti di una stagione musicale davvero innovativa, iniziataper loro nel 1977 e non ancora finita.
Ultimamente Maurizio ha collaborato al nuovo album di Franco Battiato, al primo posto in classifica da settimane componendo le musiche di diverse canzoni.
Krewmen (uk)
keywords:
http://www.the-rockabilly-chronicle.com/krewmen/
https://open.spotify.com/artist/2pyjJPcFeo09OG7hXM0ElQ
https://youtube.com/playlist?list=PLqqFHIeGo-RPfZRgReI_ZssZyD6B3ebyT
https://open.spotify.com/artist/2pyjJPcFeo09OG7hXM0ElQ
https://youtube.com/playlist?list=PLqqFHIeGo-RPfZRgReI_ZssZyD6B3ebyT
Risorsa inserita il 10/06/2004, ultimo aggiornamento del 04/04/2023 (rate:1.20)
Krewmen
18/10/2004 20:43,
[82.48.164.233]
i Krewmen iniziarono come una Rockabilly cover band nell'82 ma in poco tempo diventarono una delle prime e piu influenti psychobilly band di sempre. Una della prima band ma comunque velocisimmi, quasi i predecessori dello psychobilly della seconda metà degli anni ottanta; la voce unica del cantante Mark Cole fu sostituita da quella di Tony McMillian dopo il terzo album e qualcosa cambiò nel suono dei Krewmen...
i Krewmen si esibiscono poco e non molti hanno avuto la fortuna di vedere questa storica band...ex componenti dei Krewmen finirono in altrettanto famose band: Mark Burke fini nei Phantom Rockers e Graham Grant divento' un personaggio importante nella storia dei Demented Are Go.
i Krewmen si esibiscono poco e non molti hanno avuto la fortuna di vedere questa storica band...ex componenti dei Krewmen finirono in altrettanto famose band: Mark Burke fini nei Phantom Rockers e Graham Grant divento' un personaggio importante nella storia dei Demented Are Go.
Biografia
07/04/2005 12:16,
[81.174.7.240]
Da un comunicato stampa:
Nessuno ha avuto come i Kraftwerk un’influenza sullo sviluppo della musica popolare moderna, una influenza paragonabile, con le dovute proporzioni ai Beatles, per come poi le idee e le concezioni della band di Dusseldorf sono andate ad incunearsi nelle tessiture della musica nata dopo gli anni ’70. Band come Devo, Depeche Mode, Ultravox, D.A.F. non sarebbero neppure immaginabili senza la presenza dei Kraftwerk come anche tutta la scena dance/elettronica più attuale dai Chemical Brothers ai Daft Punk passando per tutta la generazione hip hop e per le sperimentazioni di Aphex Twin & Co.
Le menti del progetto Kraftwerk, che si accinge a giungere in Italia per queste due attesisissime e prestigiose date, sono Ralf Hütter e Florian Schneider conosciutisi nei primi anni ’70 al conservatorio di Dusseldorf, accompagnati Fritz Hilpert e Henning Schmitz, ovvero la formazione che nel bel mezzo dell’estate 2003 ha pubblicato uno dei ritorni più attesi dal mondo discografico, Tour De France Soundtracks, il primo album dei Kraftwerk dopo 17 anni di assenza dalle scene, un’assenza che era stata interrotta nel 2000 solo dal singolo commemorativo Expo 2000 dedicato e commissionato dall’Expo di Hannover. “Faremo uscire qualcosa soltanto quando lo riterremo rilevante per noi o per il pubblico” così diceva Ralf Hütter qualche anno fa e dopo questa dichiarazione ecco Tour De France Soundtracks dedicato ai 100 anni della celeberrima corsa di biciclette francese, perchè, continua Hütter, “Il ciclismo è armonia tra macchina e uomo, è una continua spinta in avanti, proprio come la nostra musica”. Tour De France Soundtracks (uscito per Astrawerks/EMI) è un disco che riprende il discorso interrotto quasi venti anni prima da Electric Cafè (eco di capolavori assoluti come Radio-Activity, Trans Europe Express e The Man-Machine) e di conseguenza tutta la storia passata dei Kraftwerk (parola che in tedesco significa “centrale elettrica”). Canzoni, quelle dei capostipiti della generazione elettronica, che vanno oltre il tempo superandolo a piè pari, stabilendo il confine tra passato e futuro, definendo, come mai, uno stile unico ed indiscutibilmente personale attraverso un mondo digitale fatto di ritmi sintetici, melodie semplici ed accattivanti, soluzioni sonore fluide e un sense of humor che rende li rende diversi e decisamente su un altro livello rispetto a tutte le produzioni elettroniche ed elettro-pop che si è soliti ascoltare, produzioni che molto spesso si prendono troppo sul serio.
Nei Kraftwerk c’è tutta la finezza e l’intelligenza dell’avanguardia e 17 anni di silenzio non hanno smussato le caratteristiche del gruppo tedesco che appare equilibrato e capace di fondere la freddezza della strumentazione digitale e sintetica con l’ispirazione romantica tipicamente mittleleuropea tanto sperimentale e glaciale quanto sensuale.
Questo tour è un’occasione unica per conoscere da vicino chi ha creato per primo la contaminazione elettronica stabilendo le basi per lo sviluppo di sonorità che oggigiorno si sentono praticamente in ogni disco.
Nessuno ha avuto come i Kraftwerk un’influenza sullo sviluppo della musica popolare moderna, una influenza paragonabile, con le dovute proporzioni ai Beatles, per come poi le idee e le concezioni della band di Dusseldorf sono andate ad incunearsi nelle tessiture della musica nata dopo gli anni ’70. Band come Devo, Depeche Mode, Ultravox, D.A.F. non sarebbero neppure immaginabili senza la presenza dei Kraftwerk come anche tutta la scena dance/elettronica più attuale dai Chemical Brothers ai Daft Punk passando per tutta la generazione hip hop e per le sperimentazioni di Aphex Twin & Co.
Le menti del progetto Kraftwerk, che si accinge a giungere in Italia per queste due attesisissime e prestigiose date, sono Ralf Hütter e Florian Schneider conosciutisi nei primi anni ’70 al conservatorio di Dusseldorf, accompagnati Fritz Hilpert e Henning Schmitz, ovvero la formazione che nel bel mezzo dell’estate 2003 ha pubblicato uno dei ritorni più attesi dal mondo discografico, Tour De France Soundtracks, il primo album dei Kraftwerk dopo 17 anni di assenza dalle scene, un’assenza che era stata interrotta nel 2000 solo dal singolo commemorativo Expo 2000 dedicato e commissionato dall’Expo di Hannover. “Faremo uscire qualcosa soltanto quando lo riterremo rilevante per noi o per il pubblico” così diceva Ralf Hütter qualche anno fa e dopo questa dichiarazione ecco Tour De France Soundtracks dedicato ai 100 anni della celeberrima corsa di biciclette francese, perchè, continua Hütter, “Il ciclismo è armonia tra macchina e uomo, è una continua spinta in avanti, proprio come la nostra musica”. Tour De France Soundtracks (uscito per Astrawerks/EMI) è un disco che riprende il discorso interrotto quasi venti anni prima da Electric Cafè (eco di capolavori assoluti come Radio-Activity, Trans Europe Express e The Man-Machine) e di conseguenza tutta la storia passata dei Kraftwerk (parola che in tedesco significa “centrale elettrica”). Canzoni, quelle dei capostipiti della generazione elettronica, che vanno oltre il tempo superandolo a piè pari, stabilendo il confine tra passato e futuro, definendo, come mai, uno stile unico ed indiscutibilmente personale attraverso un mondo digitale fatto di ritmi sintetici, melodie semplici ed accattivanti, soluzioni sonore fluide e un sense of humor che rende li rende diversi e decisamente su un altro livello rispetto a tutte le produzioni elettroniche ed elettro-pop che si è soliti ascoltare, produzioni che molto spesso si prendono troppo sul serio.
Nei Kraftwerk c’è tutta la finezza e l’intelligenza dell’avanguardia e 17 anni di silenzio non hanno smussato le caratteristiche del gruppo tedesco che appare equilibrato e capace di fondere la freddezza della strumentazione digitale e sintetica con l’ispirazione romantica tipicamente mittleleuropea tanto sperimentale e glaciale quanto sensuale.
Questo tour è un’occasione unica per conoscere da vicino chi ha creato per primo la contaminazione elettronica stabilendo le basi per lo sviluppo di sonorità che oggigiorno si sentono praticamente in ogni disco.
News
31/03/2005 18:44,
[81.174.7.240]
Presto i Kraftwerk immetteranno sul mercato un cofanetto che documenterà il tour mondiale intrapreso lo scorso anno: il documento, che verrà commercializzato sotto forma di doppio DVD, doppio Cd audio, doppio Super Audio CD o quadruplo Lp in vinile, sarà pubblicato in una speciale confezione resa disponibile sia in lingua inglese che tedesca.
Maggiori informazioni riguardanti la pubblicazione dovrebbero arrivare nelle prossime settimane.
Maggiori informazioni riguardanti la pubblicazione dovrebbero arrivare nelle prossime settimane.
Klingonz (ir)
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