Ci sono tanti modi di essere punk: nell’aspetto, nella musica ascoltata, nell’atteggiamento, nello stile di vita. The Casualties sono una delle poche band che, imperterriti, continuano sulla loro strada abbracciando la sottocultura punk in tutti i suoi aspetti - negativi e positivi che si voglia - da quasi vent’anni.
Alla faccia di chi pensa che tutto questo è solo una moda!
The Casualties si formano nei primi anni ’90 per fare street punk, ed è esattamente quello che fanno ancora oggi, senza curarsi dei nuovi filoni musicali che mescolano tutte le influenze possibili e immaginabili. Street punk crudo, veloce, aggressivo, sempre al limite, dal primo all’ultimo album.
Dal 1997 ad oggi hanno registrato ben otto full length, partecipato a innumerevoli compilations e realizzato tre album live. Niente male per una band che è famosa più che altro per i loro set live in cui The Casualties non risparmiano niente a nessuno!
Dopo il successo di Under Attack (Side One Dummy, 2006), la band si prende una breve pausa per tornare il 25 agosto 2009 con We Are All We Have, registrato alla Blasting Room di Bill Stevenson e licenziato sempre dalla Side One Dummy.
Rispetto al lavoro precedente, un concentrato di tiratissime chitarre, canzoni urlate nel microfono e martellanti batterie – insomma, una mezz’ora da far venire i brividi - questo nuovo lavoro è molto diverso, probabilmente più maturo: non più solo selvaggio street punk ma anche accenni reggae e tante chitrarre thrash metal che si uniscono alla graffiante e incazzatissima voce di Jorge.
Tutto questo senza perdere la sincerità e la devozione per lo street punk e i tantissimi fans che li ha resi famosi e che li mantiene sulla cresta dell’onda da quasi vent’anni.
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