A due anni dal trionfale esordio con "Songs of Praise", accolto con entusiasmo da critica e pubblico, gli SHAME, il quintetto post-punk di South London, fanno ritorno con "DRUNK TANK PINK", il loro secondo album pubblicato lo scorso 15 gennaio via Dead Oceans.
Prodotto da James Ford (Arctic Monkeys, Foals, Florence and the Machine, Depeche Mode e altri), l'album nasce come riflessione sull'attuale periodo di stop imposto alla musica dal vivo.
"Diventi consapevole di te stesso quando la musica si ferma e resti in silenzio - ha raccontato Charlie Steen, cantante degli Shame - Il nuovo disco parla proprio di questo silenzio".
Più irrequieto e oscuro rispetto al predecessore, l'album contiene i singoli:
"Alphabet":
https://youtu.be/jka7aCIHT-I
"Water In The Well":
https://youtu.be/O9yivp5zyjo
"Snow Day":
https://youtu.be/0dVZKosGgUo
"Nigel Hitter":
https://youtu.be/LcE3rsUw3AE
GIOVEDI' 1 LUGLIO 2021 | FERRARA SOTTO LE STELLE
www.ferrarasottolestelle.it
Parco Massari, Ferrara
Biglietti: 20,00€ + d.p.
Prevendite su
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Ascoltando “Drunk Tank Pink”, il secondo album in studio degli Shame, viene quasi da chiedersi se sia della stessa band che ha realizzato “Songs Of Praise” nel 2018. Tale è il salto che la band ha fatto dal post-punk riottoso del loro debutto al più grande e audace seguito prodotto da James Ford.
Questo salto creativo, in parte, è stato innescato dalla fine del loro tour e dalla recente pandemia che ha costretto la musica dal vivo a fermarsi. Un difficile riadattamento per chi come loro si è fatto le ossa a forza di live nei pub di Londra.
Charlie Steen si è preso del tempo per riflettere e scrivere, in particolare sul senso di perdita di sé e sulla crescente crisi di identità attraversata non solo dalla band ma da un'intera generazione.
Coyle-Smith ha preferito invece barricarsi in casa decostruendo ossessivamente il suo stesso approccio alla musica, separando i fili della musica che stava divorando (Talking Heads, Nigerian High Life, The Dry Funk Of ESG, Talk Talk…) e creando un lavoro di grande intensità. “Per questo album ero così stanco di suonare la chitarra”, ricorda, “il solo pensiero di suonarla era diventato paralizzante. Così ho iniziato a scrivere e sperimentare accordi alternativi, non volevo scrivere o suonare in modo "rock" convenzionale".
“Drunk Tank Pink” è un disco audace e ambizioso che segna un balzo in avanti per gli Shame.