Da un comunicato stampa:
Night in Agharta è la completa negazione di ogni trama melodica, è il suono della roccia che si sgretola nei meandri della terra, è il fragore del vulcano, lo sprofondare della piattaforma continentale nelle profondità degli abissi. E’ la non-musica che, inseguendo i ritmi della terra e del cuore, torna ad essere musica. La musica della paura, della vertigine, della claustrofobia.
E’ l’orrore nascosto nell’animo umano, l’incubo rappreso, il panico tumultuoso di fronte all’ignoto.
Sicuramente non è per deboli di cuore.