Patrick Wolf ha 21 anni ed è nato nella zona sud di Londra. Comincia a modellare il suo precoce talento a 11 anni quando, per scappare dai problemi scolastici quotidiani, si rifugia la notte in un angolo della sua stanza con il suo violino, la sua voce e un registratore a 4 tracce. Nonostante i suoi studi da violinista e da corista in chiesa, Patrick deve però aspettare che cresca la sua passione per l'elettronica (che lo porta tra l’altro a costruire un theremin) per creare musica nuova ed innovativa con il potere di parlare direttamente al cuore. All'età di 14 anni Patrick attraversa un periodo turbolento e cambia casa e scuola spesso per potersi esibire con il collettivo pop-art Munty. In questo periodo Patrick comincia a scrivere e a registrare con tale entusiasmo e determinazione che la FatCat, attratta da questo fenomeno, decide di donargli un atari e un mixer, una strumentazione che aiuterà Patrick a sviluppare le sue capacità di produzione e programmazione. Nel frattempo, l’imbattersi nei dischi di Joni Mitchell di sua madre lo porta ad un deciso miglioramento del suo modo di scrivere, tanto che Patrick comincia a riempire quaderni di poesie, testi musicali e brevi racconti.
A 16 anni Patrick va via di casa e passa gli anni seguenti in giro per Londra suonando in un quartetto d'archi e formando un gruppo chiamato "Maison Crimineaux", un duo grezzo e noise fondata su un’etica che comprendeva white noise, musica pop e il voler cambiare il monotono panorama musicale londinese. Patrick passa il tempo scrivendo e registrando con assoluta diligenza, quasi come stesse scrivendo un diario. È in questo periodo che i Maison Crimineaux ricevono un invito per esibirsi a Parigi in uno show organizzato da Capitol K, l'uomo che avrebbe poi realizzato l'album del debutto solista di Patrick "Lycantrophy".
Mentre "Lycantrophy" viene registrato, Patrick studia composizione al conservatorio del Trinity College e i frutti di questa attività si fanno sentire soprattutto in questo nuovo album. Grazie alla tecnica vocale di Meredith Monk, infatti, le sue corde vocali acquisiscono un’estensione imprevedibile per un ragazzo di questa età.
Le radici musicali di Patrick Wolf sono molteplici e spaziano da Bjork a Stockhausen, dalla musica folk inglese a Chet Baker. La turbolenza e le diversità derivategli dalle esperienze personali hanno aggiunto passione alla sua creazione. Senza alcun dubbio continuerà a produrre ottimi lavori e attrarrà l'attenzione di un pubblico sempre maggiore grazie alle sue grandi capacità di performer e comunicatore.
"Wind In The Wires" è il nuovo capitolo nella storia di Patrick Wolf, un viaggio tra antichi panorami selvaggi della West Country avvolti dal suono di treni notturni, del pianoforte e dei violini gitani.
L'album prende il nome dal suono che ha accompagnato la permanenza di Patrick in una baracca in legno arroccata su una scogliera della Cornovaglia, e cioè quello del vento che soffia fra i piloni che corrono lungo la costa.Il tema dell'album è la ricerca di una libertà personale in un'epoca di stagnazione e di mancanza di inventiva.
Dal brano di apertura "The Libertine", con il suo beat trascinante accompagnato dai violini, al brano minimalista "The Railway House" (piano e ukulele soprano), l'intero album esprime al meglio il senso di libertà che ha pervaso Patrick Wolf durante la sua realizzazione.
Creazione altamente originale, l'album gode di un sound che rappresenta un deciso passo avanti rispetto a quello del debutto "Lycanthropy" e legittima il nuovo stile del ventunenne Patrick, oggi più sofisticato sia nel canto che a livello compositivo.
In questo disco è Patrick a suonare tutti gli strumenti (viola, il violino, l'ukelele soprano e baritono, il piano, l'organo e altro), a cantare tutte le linee vocali (salvo le veloci apparizioni del padre e della sorella) e a produrre ed arrangiare tutti i pezzi.
Il successo di critica ottenuto da "Lycantrophy", che è stato inserito nelle classifiche dei migliori album del 2003 da NME, Logo e Playlouder e nominato "act to watch" dall'Indipendent nello stesso anno, verrà senza dubbio superato da "Wind In The Wires": la sua passione, i suoi testi sanguigni, i suoi arrangiamenti accattivanti e le sue melodie, infatti, cattureranno al primo ascolto anche coloro che ancora non lo conoscono.
Le performance live di Patrick negli USA in Germania, Svizzera, Spagna e Italia continuano a stupire favorevolmente il pubblico e ottime recensioni sono state pubblicate sui suoi concerti ai festival di Benicassim (Spagna), Arvika (Svezia), Bad Bonn (Svizzera), London Callin (Olanda), Domino (Belgio) e Popkomm (Germania).
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