Atipico trio proveniente dal sud di Londra (New Cross), i Violets si formano per caso sul finire del 2003, quando Alexis (voce) incontra Joe (chitarra) in una sala da the dove entrambi lavorano. Nell'equazione del gruppo entra presto anche Andrew (batteria), già membro di una band di electro-cabaret, The Showboys.
I tre cominciano a provare e nel giro di qualche settimana cominciano a esibirsi dal vivo: i locali del sud di Londra, e in particolare quelli di New Cross, godono (ancora per poco) di scarsa attenzione da parte degli addetti ai lavori ma anche per questo sono una fucina di talenti che scoppia inaspettata quando per merito della Angular Recording Corporation viene data alle stampe la raccolta "The New Cross: An Angular Sampler" (febbraio 2004). Nomi come Bloc Party, Art Brut, The Long Blondes, The Swear partono da qui; e tra loro ci sono anche i Violets con il primo brano inciso dal trio, Laxteen.
Il suono della band prende le mosse dalle movenze spigolose e senza compromessi del post-punk e della proto new-wave; si citano apertamente i primi Siouxsie and the Banshees (i singoli pre-"The Scream") ma anche The Slits e l'Adam Ant degli esordi, ma la resa è terribilmente attuale e primitivamente erotica. Con un ossimoro che la stessa band conia, è delicate punk, tenera violenza.
Le mosse successive sono ancora un'apparizione nella seconda raccolta dell'Angular (con il brano Stealer), e sul finire del 2004 un singolo per la serie limitata della Filthy Little Angels.
A giugno 2005 arriva finalmente il primo vero singolo, Mirror Mirror (pubblicato solo in vinile), che inaspettatamente si guadagna numerosi passaggi radiofonici per BBC Radio1. Le recensioni sono entusiastiche - il web magazine Drowned in Sound, punto di riferimento del panorama indie britannico, ne celebra "l'urgenza (melo)drammatica di un'auto mandata a tutta velocità su una scogliera sotto la pioggia" - e la band si lancia in un lungo tour che li vede dividere il palco con Neil's Children.
Senza affrettare i tempi, è solo nel febbraio 2006 che arriva il seguito: la band è cresciuta musicalmente e lo dimostra con il doppio lato a Descend/Carnival (ancora una volta, un'edizione limitata in vinile) che mette di fronte i 100 secondi fulminanti e cacofonici di Descend alle atmosfere più tribali di Carnival (descritto da un recensore come "il risultato di un aborto clandestino tra Siouxsie e Adam Ant - ma con molto più stile e tremendamente più sexy").
Il singolo resta per settimane in cima alla playlist della rivista Artrocker e guadagna ai Violets nuovi pubblici, grazie anche a un fortunato tour con i White Rose Movement.
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