CAMBODIA:
KYOTO [dark/experimetal/electtronic]
+ Djs: Ubermensch + Nihil + Smegma
Il progetto Kyoto ( aka di Roberta Russo), è nato nel 2020: la peculiarità risiede nella fusione della tecnica del beatbox con un'elettronica scura e cinematica. Kyoto intona e declama parole in maniera frenetica, irriverente, dissacrante, che arrivano dritto allo stomaco e alla testa, su pattern musicali ripetitivi, martellanti, che uniscono l'elettronica moderna a elementi tipici della tradizione, come quella pugliese che la rappresenta. Il progetto vira verso scenari che si distanziano dal panorama musicale italiano, cercando un luogo dove identificarsi, o forse semplicemente sfuggendo ogni tipo di staticità sintattica e musicale.
"Limes Limen" è l'atteso EP d'esordio di Roberta Russo in arte Kyoto, cantautrice, batterista, producer e performer classe 1996, cresciuta fra Monza e Bari. 5 tracce scritte da Roberta Russo e Toto Ronzulli (Truemantic) in uscita il 14 marzo per Garden of J, etichetta nata dai fondatori del prestigioso festival Jazz:Re:Found.
Riferimenti musicali che vanno dalle sonorità darkeggianti di Gazzelle Twin, NYX, Lucrecia Dalt e Iosonouncane, fino a quelle industrial di Soft Moon, passando per la sperimentazione vocale di Fever Ray, Arca e Sophie, ma senza disdegnare mondi come quello di Paolo Angeli e Enzo Avitabile, dove tradizione e sperimentazione si fondono perfettamente.
A parlarcene è la stessa artista pugliese:
Limes Limen è stato un lavoro durato tre anni. Tutto gira intorno al concetto di LIMITE, in tutte le sue svariate forme e sfaccettature: il termine latino limes, che ha un ampio campo semantico, propriamente significa linea di confine, e sta ad indicare frontiera fortificata. Dal punto di vista culturale, questo aspetto militare che il termine possiede fa assumere al limes il significato di chiusura, di limite da non superare, nel senso di chiusura difensiva rispetto ad un mondo altro, considerato estraneo e ostile: il Limes romano separava la 'civiltà' romana dalla 'barbarie' germanica. Limen, che, pur significando, per metonimia, anche confine, frontiera, propriamente sta ad indicare soglia e, in senso figurato, inizio, principio. Infatti, se limes viene solitamente, dal punto di vista concettuale, inteso come affine a terminus, limen trova affinità con principium: è la soglia, che consente il passaggio, e dunque può essere condizione di rapporto, incontro, comunicazione. Esclusivo, il limes, inclusivo il limen.
Il mio obiettivo era proprio quello di porre l'attenzione sulla particolarità della parola "Limite", ricca di significati contrastanti e opposti.
Musicalmente parlando, Limes Limen è un progetto nato da melodie vocali e pattern ritmici, inizialmente messi giù in maniera disordinata e che poi insieme a Truemantic hanno preso la forma attuale.
È un misto di elettronica, voce (usata anche come strumento attraverso il beatbox), strumenti tipici della tradizione pugliese (come i tamburi a cornice) e strumenti provenienti da altre parti del mondo (come il santur). La scelta non è casuale e gira sempre intorno al concetto di Limite, inteso in questo caso come limen, apertura, inclusione e vuole anche riprendere l'appartenenza alle mie origini pugliesi.
Distribuito da Fuga e anticipato dai singoli "Inferno" e "Mishima", l'EP d'esordio di Kyoto è disponibile in streaming e in digital download sulle principali piattaforme.
All'uscita di "Limes Limen" farà seguito un tour curato da DNA Concerti, storica agenzia di booking da sempre attenta alle new sensation della scena musicale italiana.
Lasciatevi incuriosire dall'elettronica ipnotica e conturbante della talentuosa artista pugliese, e buon ascolto!
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