Da un comunicato stampa:
Nessuno ha avuto come i Kraftwerk un’influenza sullo sviluppo della musica popolare moderna, una influenza paragonabile, con le dovute proporzioni ai Beatles, per come poi le idee e le concezioni della band di Dusseldorf sono andate ad incunearsi nelle tessiture della musica nata dopo gli anni ’70. Band come Devo, Depeche Mode, Ultravox, D.A.F. non sarebbero neppure immaginabili senza la presenza dei Kraftwerk come anche tutta la scena dance/elettronica più attuale dai Chemical Brothers ai Daft Punk passando per tutta la generazione hip hop e per le sperimentazioni di Aphex Twin & Co.
Le menti del progetto Kraftwerk, che si accinge a giungere in Italia per queste due attesisissime e prestigiose date, sono Ralf Hütter e Florian Schneider conosciutisi nei primi anni ’70 al conservatorio di Dusseldorf, accompagnati Fritz Hilpert e Henning Schmitz, ovvero la formazione che nel bel mezzo dell’estate 2003 ha pubblicato uno dei ritorni più attesi dal mondo discografico, Tour De France Soundtracks, il primo album dei Kraftwerk dopo 17 anni di assenza dalle scene, un’assenza che era stata interrotta nel 2000 solo dal singolo commemorativo Expo 2000 dedicato e commissionato dall’Expo di Hannover. “Faremo uscire qualcosa soltanto quando lo riterremo rilevante per noi o per il pubblico” così diceva Ralf Hütter qualche anno fa e dopo questa dichiarazione ecco Tour De France Soundtracks dedicato ai 100 anni della celeberrima corsa di biciclette francese, perchè, continua Hütter, “Il ciclismo è armonia tra macchina e uomo, è una continua spinta in avanti, proprio come la nostra musica”. Tour De France Soundtracks (uscito per Astrawerks/EMI) è un disco che riprende il discorso interrotto quasi venti anni prima da Electric Cafè (eco di capolavori assoluti come Radio-Activity, Trans Europe Express e The Man-Machine) e di conseguenza tutta la storia passata dei Kraftwerk (parola che in tedesco significa “centrale elettrica”). Canzoni, quelle dei capostipiti della generazione elettronica, che vanno oltre il tempo superandolo a piè pari, stabilendo il confine tra passato e futuro, definendo, come mai, uno stile unico ed indiscutibilmente personale attraverso un mondo digitale fatto di ritmi sintetici, melodie semplici ed accattivanti, soluzioni sonore fluide e un sense of humor che rende li rende diversi e decisamente su un altro livello rispetto a tutte le produzioni elettroniche ed elettro-pop che si è soliti ascoltare, produzioni che molto spesso si prendono troppo sul serio.
Nei Kraftwerk c’è tutta la finezza e l’intelligenza dell’avanguardia e 17 anni di silenzio non hanno smussato le caratteristiche del gruppo tedesco che appare equilibrato e capace di fondere la freddezza della strumentazione digitale e sintetica con l’ispirazione romantica tipicamente mittleleuropea tanto sperimentale e glaciale quanto sensuale.
Questo tour è un’occasione unica per conoscere da vicino chi ha creato per primo la contaminazione elettronica stabilendo le basi per lo sviluppo di sonorità che oggigiorno si sentono praticamente in ogni disco.