Da un comunicato stampa:
In pochi anni di carriera, i Bauhaus sono riusciti a imporsi come una delle band più importanti e rappresentative del movimento "gotico". Ma sarebbe riduttivo confinarli solo in quell'ambito. Con loro, infatti, il rock si trasforma in un cabaret dell'orrore, con tanto di maschere e trucchi, nel solco tracciato dal glam e dal leggendario "Rocky Horror Picture Show". I toni macabri e dissonanti del dark-punk e l'atteggiamento teatrale del glam-rock diventano con i Bauhaus una cosa sola: lungi dalle depressioni esistenziali di certo rock gotico, il sound della band di Peter Murphy dipinge sì incubi lugubri e incalzanti danze orrorifiche, ma li carica di un'enfasi esagerata e grottesca.
L'anno fatale fu il 1977, anno zero del punk britannico. A Northampton, si uniscono il chitarrista Daniel Ash, il bassista David Jay, il batterista Kevin Haskins e il cantante Peter Murphy, tutti reduci da altre esperienze in piccole formazioni più o meno punkeggianti del periodo. I quattro scelgono inizialmente il nome "Bauhaus 1919", quindi solo Bauhaus, in omaggio alla celebre avanguardia artistica fondata a Weimar agli inizi del Novecento.
Nel novembre del 1980 esce l'album d'esordio “In The Flat Field”, uno dei grandi manifesti del post-punk e della prima generazione new wave d'oltremanica. L'idea musicale di fondo è quella di innestare accordi dissonanti di chitarra su gelide distese di synth e sulle cadenze ritmiche ossessive, tipiche del gothic-rock. Nascono così i loro agghiaccianti psicodrammi, i loro apocalittici presagi di dannazione, che attingono a un medioevo oppresso e oscuro. E' un singolare connubio tra esoterismo e solennità biblica, con un pizzico di irriverenza glam.
Il quartetto esordisce subito col botto, con un brano destinato a divenire uno dei grandi inni della musica "dark": "Bela Lugosi's Dead".
Influente come pochi altri suoi contemporanei, il gruppo di Peter Murphy non si fermerà a questo primo lavoro ma realizzerà altri due lavori di spicco ("Mask" e "Sky's Gone Out") prima di sciogliersi.
A febbraio sono tornati sul palco dell’Alcatraz di Milano, dopo 8 anni di lontananza dai palchi, registrando il sold out e riconfermandosi leggendari.
Di certo, come afferma il loro leader, il segreto dei Bauhaus è l’inscidibile alchimia dei quattro elementi.
In attesa dello show italiano, la band di Peter Murphy partirà per un tour negli Stati Uniti, al fianco dei Nine Inch Nails.
Da non perdere questa discesa italiana.